UFO crash
Chi ha studiato il fenomeno UFO sa che questi oggetti volanti hanno la possibilità di muoversi eludendo le leggi fisiche da noi conosciute. Possono, infatti, cambiare improvvisamente direzione ad altissima velocità, apparire e scomparire alla vista ed essere visibili ai radar, ma possono anche apparire e scomparire al rilevamento dei radar. Le ipotesi che vengono fatte è che le tecnologie aliene consentano di muoversi sia nella dimensione fisica a noi nota, ma anche in altre “dimensioni energetiche” a noi sconosciute. Quando si muovono nella nostra dimensione fisica, però, diventano vulnerabili e possono essere soggetti ad attacchi o incidenti che portano ad atterraggi disastrosi e alla morte dei suoi occupanti. Sono fatti rari, ma sono stati più volte registrati in varie parti del mondo.
Clifford Stone è un ex sergente dell’Aviazione statunitense che partecipò a missioni Top Secret per il recupero di velivoli alieni precipitati.
Nel 1969 lavorò alla Civil Affairs della 36ª Compagnia che includeva un’unità NBC (Nucleare Biologica Chimica) e Stone ne faceva parte, occupandosi anche delle comunicazioni.
Quell’anno, stava partecipando ad un’esercitazione all’Indian Town Gap, in Pennsylvania, quando alcune persone corsero da lui dicendo che si era schiantato a terra uno strano oggetto volante.
Pensavano si trattasse di un aereo americano con un dispositivo nucleare, pertanto, la squadra NBC si attivò e si recò in loco.
Il velivolo emergeva dal suolo inclinato di 30°. Stone guardò dentro attraverso un portellone aperto a “forma di rene” che sembrava non avere linee di giunzione e intravide una specie di cabina di pilotaggio. Al suo interno, trovò i piloti e capì subito che non erano umani.
La loro testa era più grande della nostra, mentre il corpo decisamente più piccolo. Dall’inclinazione del capo, Stone capì che erano morti. Ne contò quattro, tutti privi di vita.
Fu questa la prima esperienza di recupero di Stone, ma in un altro caso gli capitò anche di vederne uno vivo e di comunicare con lui. Tutto ciò che è stato recuperato in questi incidenti è sempre stato soggetto a secretazione da parte dei diversi enti militari intervenuti.
Queste esperienze sono confermate da molti testimoni militari e non militari. La testimonianza del Brigadiere Generale Stephen Lovekin, addetto militare alla Casa Bianca e al Pentagono, riportata nel video che segue, ci sembra particolarmente interessante.
Ecco il filmato che documenta queste testimonianze: Video Youtube
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